I sindaci del Mezzogiorno scrivono a Meloni: «Ritiri il ddl Autonomia».

Dopo il successo della manifestazione «Uniti e Uguali», organizzata a Napoli il 17 marzo scorso, per celebrare l’Unità d’Italia minacciata dall’autonomia differenziata, i sindaci del Sud Italia di “Rete Recovery Sud” vanno avanti e scrivono al premier Giorgia Meloni per chiedere il ritiro del ddl.
L’associazione ritiene che quello della scorsa settimana non sia che l’inizio di un percorso che debba portare «l’intero Paese a mobilitarsi contro una riforma che rischia di disgregare lo Stato e aumentare le già drammatiche diseguaglianze territoriali esistenti». «Sono in programma altre giornate di protesta – spiega il coordinatore Davide Carlucci – e stiamo valutando una nuova e più ampia mobilitazione a Roma, per la quale chiederemo il coinvolgimento di tutte le organizzazioni sindacali». È proprio a Meloni che la rete dei primi cittadini meridionali si è rivolta, con la consegna di una lettera – a lei diretta – da parte di una delegazione di sindaci, che l’hanno affidata al viceprefetto Vicario di Napoli, Gaetano Cupello. Della delegazione sono parte non solo il sindaco di Acquaviva delle Fonti, Davide Carlucci, coordinatore della Rete Recovery Sud, ma anche il sindaco di Corato, Corrado De Benedittis, e il sindaco di di Ruvo di Puglia, Pasquale Chieco. Hanno partecipato all’incontro anche Pino Aprile e Rossella Solombrino, del Movimento per l’equità territoriale. Nella lettera i sindaci parlano di «forti preoccupazioni sui rischi relativi alla tenuta dello Stato unitario, sia dal punto di vista formale, sia dal punto di vista economico e sociale».